Questo pezzo è stato originariamente scritto e pubblicato per Virgin & Martyr, un progetto di diffusione di informazione inclusiva e positiva su sessualità, corpo e piacere nato su Instagram.

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Il doppio (o double) standard è un meccanismo cognitivo secondo cui valutiamo distintamente le stesse azioni di persone diverse in base al loro gruppo di appartenenza sociale. In questo senso, esso opera creando delle norme morali che determinano quando il comportamento di un gruppo viene considerato accettabile o meno.

È un bias cognitivo (= un pregiudizio) che può minare le basi dell’uguaglianza sociale. Applicare metri di giudizio diversi in base a chi abbiamo davanti può riguardare l’etnia, lo status sociale, la religione e via dicendo. Tuttavia, ad esserne maggiormente colpiti, come risultato di una cultura patriarcale ancora fortemente radicata, sono soprattutto l’identità di genere e l’orientamento sessuale.

Un noto caso di doppio standard è il modo in cui un uomo e una donna vengono giudicati in base alle loro relazioni, la loro intimità o il loro corpo. Ad esempio, se un uomo che va a letto con molte donne viene giudicato positivamente da parte della società, una donna che ha avuto relazioni con molti uomini o che ammette di masturbarsi può diventare vittima del cosiddetto slut-shaming. Allo stesso modo, mentre un uomo che si depila viene considerato poco virile, una donna che decide di non farlo diventa una persona che si trascura.

Altri doppi standard colpiscono invece la comunità LGBTQ+. Ad esempio, è frequente l’oggettificazione delle coppie lesbiche contro la discriminazione di coppie gay, soprattutto da parte di chi interpreta le relazioni omosessuali in base a ciò che trova attraente e desiderabile.

Genere e orientamento sessuale non dovrebbero determinare il nostro ruolo all’interno della società né dovrebbero essere oggetto di giudizi morali sulle nostre azioni. Anche se contrastare questo bias non è semplice, riconoscerne le radici culturali è certamente il primo passo per combattere la discriminazione e proseguire nella costruzione di una società più aperta e inclusiva che celebri la diversità.